CASE STUDY
Numero
01/2021
Data inizio
29/11/21
Data soluzione
01/05/22
Assegnato a
A. Muffo
D. D’Onofrio
Sommario
Nell’esercizio delle nostre funzioni, in qualità di verificatori/ispettori è pratica comune applicare le norme vigenti al nostro lavoro che, nel settore del sollevamento si riduce alla verifica periodica degli accessori di sollevamento.
La legge obbliga il datore di lavoro o una azienda terza a rispettare la periodicità trimestrale delle verifiche sugli accessori e di conseguenza i nostri controlli vengono effettuati tenendo conto delle norme di riferimento e dei criteri di accettabilità.
Nelle Verifiche trimestrali degli accessori di sollevamento per la movimentazione in sicurezza dei materiali lapidei, incontriamo quanto cercheremo di descrivere in queste case study, con il supporto di un documento INAIL Direzione Regionale Toscana e Comitato Paritetico Marmo.
Il Documento “La Movimentazione in Sicurezza dei Materiali Lapidei sui piazzali “consultabile in rete all’indirizzo: A4-MaterialiLapidei (cpm.lucca.it) al punto 3.1.2 – Accessori di sollevamento, definisce appieno tutte le criticità dell’utilizzo delle funi metalliche che già dal primo sollevamento subirebbero deformazioni tali per cui la UNI ISO 4309:2019, norma da applicare alle verifiche sulle funi, la renderebbe non più utilizzabile sotto il profilo normativo.
È altresì vero che sono stati fatti molti tentativi per trovare soluzioni adatte a questo tipo di sollevamento e tutte le soluzioni trovate hanno sempre mostrato limiti tecnici e qualche volta condizioni ancora meno sicure.
Obiettivo 1
Verifica accessori di sollevamento tenendo conto delle prassi consolidate e verificare se e’ possibile andare in deroga alle norme
La domanda, in qualità di verificatori/ispettori è: Il nostro compito è quello di applicare norme e criteri di accettabilità e per non venir meno al rispetto delle norme, ogni fune utilizzata in questo ambito andrebbe scartata dopo il primo sollevamento. In realtà lo stesso sollevamento con funi in presenza di angoli/spigoli vivi comporterebbe lo scarto dell’opzione fune ancor prima del sollevamento iniziale.
Il documento non tiene conto dell’obbligo da parte del datore di lavoro di redigere un censimento e verbale degli accessori di sollevamento in cui la fune, anch’esso considerato accessorio, giuoca un ruolo fondamentale.
Nessun dipendente preposto alle verifiche o verificatore esterno potrebbe redigere un verbale in cui la fune con i difetti noti potrebbe risultare accettabile; la sola piegatura ne comporterebbe lo scarto seguendo i criteri della UNI ISO 4309:2019.
L’unica plausibile giustificazione potrebbe essere la data del documento in cui non si è, probabilmente, tenuto conto delle norme applicabili agli accessori.
Non è possibile andare in deroga alla UNI ISO 4309 in quanto persino la legge non lo permette.
Pur volendo andare in deroga alla UNI ISO 4309:2019 e volendo andare attraverso una valutazione dei rischi puntuale in cui si esclude il fattore fune come forza maggiore per la non reperibilità di soluzioni adatte a questo tipo di sollevamento, questo esercizio, ammesso che sia possibile, non troverebbe MAI, in UNA MITIGAZIONE DEI RISCHI ACCURATA, la possibilità dell’utilizzo di una fune non conforme. Si potrebbe , comunque, valutare questa ipotesi semmai non ci fossero soluzioni in materia di accessori in grado di soddisfare la nostra esigenza.
Obiettivo 2
Trovare soluzione tecnica che soddisfi le esigenze di tutti e che sia soprattutto rispettosa delle norme delle leggi vigenti
Ciononostante, lo scopo del case study non è quello di trovare un capro espiatorio ma quello di risolvere un problema di cui le prime vittime sono i datori di lavoro e i dipendenti in caso di incidenti.
Lo scopo ultimo è quello di trovare una soluzione tecnica che soddisfi le esigenze di tutti, imprenditori, lavoratori e ispettori/verificatori.
L’economicità’ della soluzione non può essere un fattore fondamentale se i rischi sono così alti da mettere a repentaglio la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Vale comunque il fatto che senza economicità la tendenza sarà sempre quella di ovviare agli obblighi di legge e trovare soluzioni poco adatte al rispetto della legge in materia di sicurezza.
Analisi tecnica ed economica di nuovi accessori di sollevamento.
A questo proposito la nostra analisi tecnica, a cui seguirà quella economica, ci ha portati ad analizzare un nuovo prodotto immesso nel mercato degli accessori di sollevamento che potrebbe mitigare alcuni aspetti dei rischi sollevamento derivati e garantire l’integrità dell’accessorio durante i sollevamenti per periodi più o meno lunghi.
Se si riuscisse a dimostrare che, semmai il costo dovesse essere alto, il rapporto di cicli di carico vs l’usura è superiore a quello dell’utilizzo della fune alle stesse condizioni, avremmo trovato la quadra per garantire la sicurezza e l’economicità della scelta.
[CASE STUDY IN PROGRESS]